Il trattamento con onde d’urto per la disfunzione erettile (Low-energy shock wave therapy- LESWT) è sempre stato fino a pochi anni fa difficoltoso per via delle sonde troppo voluminose che lo rendevano scarsamente applicabile alla zona genitale.
Ora grazie all’ideazione di una sonda lineare è possibile utilizzare le onde d’urto sui genitali per il trattamento della disfunzione erettile.
Studi effettuati dall’Università della California hanno dimostrato che il trattamento LESWT migliora l’emodinamica peniena e ripristina le alterazioni patologiche presenti nella disfunzione erettile con basi vascolari.
La disfunzione erettile si incontra frequentemente in ambito andrologico ed è definita come inabilità a mantenere l’erezione necessaria per un rapporto sessuale.
Questa patologia interessa generalmente i maschi con età superiore a 40 anni. Circa il 50% degli uomini tra i 40 e i 70 anni soffrono di questo problema. Molti fattori patologici sono associati al deficit erettile come per esempio le neuropatie, l’insufficienza androgenica, il diabete e la disforia.
L’attuale gestione del deficit erettile prevede l’utilizzo di terapie orali con inibitori delle 5 fosfodiesterasi per esempio, oppure una terapia di seconda linea con ICI (iniezioni intracavernose con agenti vasodilatanti).
Tuttavia questi trattamenti non alterano la sottostante patofisiologia del tessuto erettile e quindi generalmente devono essere utilizzati “on demand” prima dell’attività sessuale.
I pazienti con disfunzione erettile importante vengono invece indirizzati al posizionamento di una protesi penena.
Il trattamento con onde d’urto a bassa intensità (LESWT) è in grado di aumentare la rappresentazione di muscolatura liscia a livello dei corpi cavernosi e inoltre agendo sull’endotelio vascolare provoca una up-regulation di fattori tra i quali l’ossido nitrico (principale vasodilatatore dell’organismo) e il VEGF (vascular endothelial growth factor)
Quest’ultimo fattore è in grado di indurre neoangiogenesi, ovvero formazione di nuovi vasi a livello vascolare penieno che risultano essere più performanti rispetto a quelli già presenti e soggetti all’effetto del tempo e di alcune abitudini e stili di vita non corretti.