Questi farmaci agiscono bloccando l’azione catalitica dell’enzima che degrada il GMP ciclico portando a un effetto a cascata che porta a liberare il mediatore principale dell’erezione che è l’ossido nitrico.
Ciò non significa che il farmaco induce la risposta erettile, che richiede comunque il rilascio di ossido nitrico dalle diramazioni nervose terminali e dall’endotelio vascolare sotto l’influenza della stimolazione sessuale.
Questi farmaci sono:
Questi farmaci interagiscono con i nitrati, pertanto in caso di paziente che assume nitrati in ogni forma non può assumere questi farmaci.
I possibili effetti collaterali di questa categoria di farmaci sono:
Questi farmaci possono essere assunti “on demand” ovvero prima di un rapporto oppure possono essere assunti in modo continuativo in un’ottica terapeutica di “riabilitazione peniena”.
Questi farmaci, di cui il più noto l’alprostadil è la forma sintetica di un acido grasso, la prostaglandina E1 che si lega con recettori specifici sul muscolo liscio e attiva l’adenilato Ciclasi intracellulare inducendo la produzione di AMP ciclico che induce rilassamento della muscolatura liscia.
A dosaggi da 10 fino a 20 mcg l’alprostadil produce erezioni dal 70% all’80% dei casi in pazienti con disfunzione erettile.
I più comuni effetti avversi sono:
L’utilizzo di farmaci vasoattivi attraverso il canale uretrale del pene era stato introdotto nella speranza di ottenere una procedura meno invasiva rispetto all’iniezione con aghi.
Questa tecnica è basata sull’assorbimento dei farmaci attraverso il rivestimento della mucosa verso il corpo spongioso e poi, attraverso piccoli canali vascolari, verso i corpi erettili principali, ovvero i corpi cavernosi.
Anche in questo caso il tasso di risposta è del 70% inteso come il 70% di persone con deficit erettile che riescono dopo somministrazione del farmaco endouretrale ad avere un rapporto completo.