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Sorveglianza Attiva nel trattamento del Tumore Prostatico

Sorveglianza Attiva nel trattamento del Tumore Prostatico

Il tumore della prostata è una delle patologie più diffuse tra gli uomini e la sua gestione varia notevolmente in base alla gravità e al rischio di progressione. La sorveglianza attiva emerge come una strategia fondamentale per pazienti selezionati, puntando a evitare trattamenti invasivi in assenza di progressione della malattia.

il Razionale della Sorveglianza Attiva deriva dal fatto che il tumore della prostata è una malattia a lentissima progressione nella maggioranza dei casi, quindi anche se presente spesso non ha il tempo di manifestarsi nel corso della vita di un paziente. Vale a dire che un paziente quasi sempre muore prima per altre cause.
A ciò si associa il fatto che invece i trattamenti terapeutici per il tumore della prostata sono estremamente dannosi per l’apparato genito-urnario e provocano gravi conseguenze che distruggono la sessualità maschile.
Quali sono le complicanze legate all’intervento di asportazione della prostata con chirurgia robotica ?

  • Perdita dell’eiaculazione (100% dei pazienti)
  • Perdita dell’erezione (70% dei pazienti)
  • Incontinenza urinaria grave (16% dei pazienti)
  • Accorciamento del pene
  • Embolia polmonare (potenzialmente mortale)

La classificazione dei gruppi di rischio dell’EAU gioca un ruolo cruciale in questo contesto consentendo di decidere quali siano i pazienti da selezionare per la sorveglianza attiva in base al tipo di tumore prostatico che presentano.

Classificazione dei Gruppi di Rischio dell’EAU

La European Association of Urology ha sviluppato una classificazione di rischio per guidare le decisioni cliniche nel trattamento del tumore prostatico. Questi gruppi sono definiti come segue:

  • Rischio Basso: PSA <10 ng/mL, Gleason ≤6, e stadio T1-T2a.
  • Rischio Intermedio: PSA 10-20 ng/mL, Gleason 7, stadio T2b-T2c.
  • Rischio Alto: PSA >20 ng/mL, Gleason 8-10, stadio ≥T2c.
  • Rischio Molto Alto: Tumore che invade organi vicini o con multiple biopsie positive con Gleason elevato.

Questa classificazione permette ai medici di proporre un piano di trattamento personalizzato, basato sulla probabilità di progressione della malattia.

Approfondimento sulla Sorveglianza Attiva

La sorveglianza attiva nel tumore prostatico si basa su un attento monitoraggio della malattia, con l’obiettivo di posticipare o evitare trattamenti radicali fino a quando non si rendono necessari. Questo approccio è raccomandato per pazienti nei gruppi a rischio basso e, in alcuni casi, intermedio, secondo i criteri dell’EAU. I vantaggi di questa strategia includono una minore incidenza di effetti collaterali significativi e un impatto positivo sulla qualità della vita.

Vantaggi della Sorveglianza Attiva

I principali vantaggi della sorveglianza attiva includono:

  • Evitamento di Trattamenti Invasivi: Molti pazienti possono evitare o ritardare la necessità di trattamenti con significativi effetti collaterali.
  • Qualità della Vita: Preservando la funzione sessuale e urinaria, la sorveglianza attiva mantiene un’elevata qualità di vita.
  • Gestione Basata sull’Evidenza: Studi a lungo termine supportano l’efficacia della sorveglianza attiva per i pazienti selezionati.

Rischi e Considerazioni

Nonostante i benefici, la sorveglianza attiva richiede un impegno a lungo termine per monitoraggio regolare, che può includere PSA seriale, biopsie ripetute e, in alcuni casi, imaging avanzato. Questo può portare ad ansia nei pazienti preoccupati per la presenza di un cancro non trattato. La comunicazione tra medico e paziente è essenziale per mitigare queste preoccupazioni e fornire rassicurazione sulla efficacia di questo approccio.

Implicazioni dei Gruppi di Rischio dell’EAU nella Sorveglianza Attiva

La selezione dei pazienti per la sorveglianza attiva si basa in larga misura sulla classificazione dei gruppi di rischio dell’EAU. I pazienti a rischio basso e alcuni a rischio intermedio possono essere considerati candidati ideali, a patto che il monitoraggio sia eseguito in modo rigoroso. La personalizzazione del trattamento e la valutazione continua del rischio sono fondamentali per garantire l’efficacia di questo approccio.

Conclusioni

La sorveglianza attiva rappresenta un’importante opzione di trattamento per i pazienti con tumore prostatico, specialmente per coloro classificati a rischio basso o intermedio secondo i gruppi di rischio dell’EAU. La decisione di optare per la sorveglianza attiva dovrebbe essere presa dopo una discussione approfondita tra il paziente e il suo urologo e andrologo a Brescia, considerando tutti i fattori relativi alla malattia e alle preferenze personali. L’approccio personalizzato al trattamento del tumore prostatico promette non solo di preservare la qualità della vita ma anche di assicurare una gestione efficace della malattia.