La chirurgia per il tumore della prostata è caratterizzata da 4 tipi di problemi (sequele) conseguenti all’intervento chirurgico.
Prendiamo in esame queste problematiche una per una.
La DISFUNZIONE ERETTILE conseguente a chirurgia per tumore prostatico sia essa a cielo aperto, laparoscopica o robotica è una condizione della quale il paziente deve essere ampiamente informato.
Sono piuttosto comuni cause medico legali (con esito sfavorevole per il medico) intentate a urologi e andrologi che hanno eseguito interventi chirurgici sulla prostata senza avere eseguito un colloquio preventivo esteso e approfondito col paziente, sulle sequele di questi interventi.
Innanzitutto intendiamoci sul termine. Il termine sequele è diverso dal termine complicanze, perché complicanza indica qualcosa che può accadere come conseguenza di un intervento, mentre sequela indica ciò che sicuramente accade dopo un intervento.
Il paziente deve essere conscio del fatto che dopo un intervento chirurgico per tumore della prostata si sveglierà con disfunzione erettile.
In altri campi della medicina accade spesso che siano altri pazienti operati a testimoniare la propria esperienza presso parenti e amici magari a loro volta in procinto di effettuare un’operazione, dicendo “da quando ho fatto questo intervento sto meglio” oppure “questa procedura non ha risolto il problema”.
In ambito Uro-Andrologico questo non accade! Nessun paziente dichiarerà mai di essere diventato impotente o incontinente in seguito a un intervento chirurgico, per ragioni che non serve chiarire.
La problematica della disfunzione erettile si verifica perché la chirurgica prostatica provoca lesioni a livello dei “neurovascular bundles” ovvero delle strutture neurovascolari che corrono ai lati della prostata. La chirurgia nerve sparing ambisce alla conservazione di queste strutture, tuttavia ciò avviene in teoria, ma in pratica è impossibile condurre un intervento senza provocare lesioni ai neurovascular bundles.
In proposito è stato recentemente condotto uno studio clinico coordinato includente 14 ospedali.
I risultati hanno messo in luce risultati analoghi tra prostatectomia radicale open (a cielo aperto) e robotica in termini di danni alla continenza e alla funzione erettile.
In particolare a 12 mesi dopo Prostatectomia Robotica il 70% dei pazienti circa sono impotenti, nel caso di prostatectomia a cielo aperto il dato è di 74%.
La stragrande maggioranza dei pazienti che effettuano chirurgia prostatica anche nerve sparing soffriranno in una qualche misura di disfunzione erettile.
Le terapia sono le seguenti: